Prosegue in Georgia:
la 'loro ragione' (2)
Stati Uniti: Donald J. Trump, Presidente
Il
presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha sottolineato quelli che ha
definito risultati storici in termini di economia e politica estera,
confrontando il suo operato con quello dell'amministrazione Joseph R. Biden. Ha
affermato che, durante ‘i quattro anni di presidenza Biden, abbiamo avuto meno
di 1.000 miliardi di dollari di nuovi investimenti negli Stati Uniti’, mentre ‘in
poco meno di otto mesi sotto la sua presidenza, sono stati investiti negli
Stati Uniti ben più di 17.000 miliardi di dollari’.
Ha
inoltre dichiarato:
‘La
mia amministrazione ha attuato i maggiori tagli fiscali e i maggiori tagli alla
regolamentazione nella storia del Paese’.
L’immigrazione
è stata al centro del suo discorso.
‘Il nostro messaggio è molto semplice: se entri illegalmente negli Stati Uniti, finirai in prigione o tornerai da dove sei venuto, o forse anche peggio – sapete cosa significa’, ha detto.
Ha
denunciato le politiche dell’ex presidente Biden per la loro incapacità di
proteggere i bambini:
‘Le
politiche di Joe Biden hanno causato la perdita di quasi 300.000 bambini,
vittime di tratta negli Stati Uniti; sotto la sua supervisione, molti dei quali
sono stati violentati, sfruttati e abusati. Nessuno ne parla – i media
mainstream non ne parlano’,
ha
detto all’Assemblea.
Trump ha anche sottolineato il suo operato in materia di commercio e risoluzione dei conflitti.
‘In
sette mesi, ho posto fine a sette guerre interminabili - dicevano che lo
fossero -’,
…ha
affermato.
Ha
criticato le Nazioni Unite per aver offerto scarso aiuto:
‘Qual
è lo scopo delle Nazioni Unite?’, ha chiesto all’Assemblea composta da 193
membri.
Le
Nazioni Unite sembrano scrivere lettere molto forti, ma ‘le parole vuote non
risolvono la guerra’, ha affermato.
Mentre alcuni hanno suggerito che gli venisse conferito il Premio Nobel per la Pace, Trump ha affermato: ‘Il vero premio sarà salvare milioni di vite’.
Riguardo
all’Iran, Trump ha affermato che ‘al principale sponsor mondiale del terrorismo
non può nemmeno essere permesso di possedere un’arma nucleare’.
Ha
aggiunto che ‘oggi, molti dei comandanti militari iraniani – anzi, posso dire
quasi tutti – non sono più con noi’.
Ciò
che hanno fatto gli Stati Uniti, nessun altro Paese è in grado di farlo. Ha
affermato che, con le capacità di arricchimento dell'Iran ‘completamente
distrutte’, la sua amministrazione ha anche mediato la fine della guerra dei 12
giorni.
Ha sollecitato un’azione immediata a Gaza. ‘Liberate gli ostaggi ora, liberateli subito’, ha detto. ‘Dobbiamo negoziare la pace, riavere indietro gli ostaggi, tutti e 20, e i 38 cadaveri’.
Ha
messo in guardia contro il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese,
affermando che equivarrebbe a ‘una ricompensa ad Hamas per le sue orribili
atrocità’.
Riguardo
all’Ucraina, Trump ha affermato di aver ‘sempre pensato che sarebbe stata la
guerra più facile’ da porre fine, a causa dei suoi rapporti con il presidente
della Federazione Russa Vladimir V. Putin. Invece, ha affermato, il conflitto
si trascina da tre anni, ‘uccidendo dai 5.000 ai 7.000 giovani a settimana’.
Ha accusato i paesi della NATO di ipocrisia: ‘Comprano petrolio e gas dalla Russia quando combattono contro la Russia’, ha affermato. La soluzione da lui proposta erano i dazi: se la Russia non pone fine alla guerra, gli Stati Uniti imporranno dazi molto severi che porranno fine alla guerra molto rapidamente, ma anche gli europei devono adottarli, ha aggiunto.
Le
Nazioni Unite sono state ripetutamente criticate durante il discorso del
Presidente Trump.
Trump
ha ricordato il suo precedente tentativo di ricostruire la sede centrale delle
Nazioni Unite: ‘Molti anni fa, ho proposto di ricostruire le Nazioni Unite per
500 milioni di dollari, ma hanno deciso di andare in un’altra direzione,
producendo un complesso molto più scadente’. Invece, ha detto, ‘hanno speso tra
i 2 e i 4 miliardi di dollari e non hanno nemmeno ottenuto i pavimenti in marmo
che avevo promesso’.
Riguardo all’immigrazione, ha affermato che, nel 2024, le Nazioni Unite hanno speso ‘372 milioni di dollari in contanti per sostenere 624.000 migranti che hanno viaggiato negli Stati Uniti per infiltrarsi al nostro confine meridionale’. Ha anche aggiunto: ‘L'ONU dovrebbe fermare le invasioni, non favorirle’.
Trump
ha anche attaccato la politica climatica e le energie rinnovabili. ‘I mulini a
vento sono patetici’, ha detto, definendo l’impronta di carbonio ‘una bufala’.
Ha poi aggiunto: ‘Se non si esce dalla truffa dell’energia verde, il Paese
fallirà’.
Citando
le difficoltà della Germania, ha avvertito che ‘l'energia e l’immigrazione
libera stanno distruggendo l’Europa’. Ha poi sottolineato le emissioni della
Cina: ‘La Cina ora produce più CO2 di tutte le altre nazioni sviluppate al
mondo’, ha affermato.
Concludendo con un appello alla sovranità nazionale, Trump ha affermato: ‘L’America appartiene al popolo americano e incoraggio tutti i paesi a prendere posizione in difesa del proprio popolo’.
Nell’anima collettiva, le attitudini intellettuali, si annullano. L’eterogeneo si dissolve e i caratteri inconsci predominano. Questo patrimonio di caratteri ordinari ci spiega perché le folle non sono in grado di compiere atti che esigano una grande intelligenza. Le decisioni di interesse generale prese da un’assemblea di uomini illustri, ma di specializzazioni diverse, non sono molto migliori delle decisioni che potrebbero essere prese in una riunione di imbecilli.
In effetti, quegli uomini illustri sono in grado di associare soltanto le mediocri qualità da tutti possedute. Le folle non accumulano l’intelligenza, ma la mediocrità. Si ripete spesso che non tutti sono più spiritosi di Voltaire.
Voltaire è certo più spiritoso di tutti se questi ‘tutti’ rappresentano la folla. Se gli individui in folla si limitassero a fondere le qualità ordinarie, otterremmo semplicemente una media e non, la creazione di caratteristiche nuove.
Come nascono queste caratteristiche?
Lo studieremo ora.
Diverse cause determinano la comparsa dei caratteri specifici delle folle. La prima è che l’individuo in folla acquista, per il solo fatto del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere ad istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe senz’altro repressi.
Vi cederà tanto più volentieri in quanto – la folla essendo anonima e dunque irresponsabile – il senso di responsabilità, che raffrena sempre gli individui, scompare del tutto. Una seconda causa, il contagio mentale, determina nelle folle il manifestarsi di speciali caratteri e al tempo stesso il loro orientamento.
Il contagio è un fenomeno facile da constatare ma non ancora spiegato, e da porsi in relazione con i fenomeni d’ordine ipnotico che studieremo tra poco.
Ogni sentimento, ogni atto è contagioso in una folla, e contagioso a tal punto che l’individuo sacrifica molto facilmente il proprio interesse personale all’interesse collettivo. Si tratta di un comportamento innaturale, del quale l’uomo diventa capace soltanto se entra a far parte di una folla.
Una terza causa, di gran lunga la più importante, determina negli individui in folla, caratteri speciali, a volte opposti a quelli dell’individuo isolato. Intendo parlare della suggestionabilità, di cui il contagio citato più sopra è soltanto l’effetto. Per comprendere tale fenomeno, dobbiamo tenere presenti alcune recenti scoperte della fisiologia.
Oggi sappiamo che un individuo può essere messo in condizioni tali che, avendo persola personalità cosciente, obbedisca a tutti i suggerimenti di chi appunto tale coscienza gli ha sottratta, e commetta le azioni più contrarie al proprio temperamento ed alle proprie abitudini. Orbene, osservazioni attente sembrano provare che l’individuo immerso da qualche tempo nel mezzo di una folla attiva cada – grazie agli affluvi che dalla folla si sprigionano, o per altre cause ancora ignote – in uno stato particolare, assai simile a quello dell’ipnotizzato nelle mani dell’ipnotizzatore.
Un individuo ipnotizzato, dato che la vita del suo cervello rimane paralizzata, diventa schiavo di tutte le attività inconsce, dirette dall’ipnotizzatore a suo piacimento. La personalità cosciente è svanita, la volontà e il discernimento aboliti. Sentimenti e pensieri vengono orientati nella direzione voluta dall’ipnotizzatore. Tale è press’a poco la condizione dell’individuo che faccia parte di una folla.
Non è più consapevole di quel che fa.
In lui, come nell’ipnotizzato, talune facoltà possono essere spinte a un grado di estrema esaltazione mentre altre sono distrutte. L’influenza di una suggestione lo indurrà con irresistibile impeto a compiere certi atti. E l’impeto risulterà ancor più irresistibile nelle folle piuttosto che nel soggetto ipnotizzato, giacché la suggestione, essendo identica per tutti gli individui, aumenta enormemente poiché viene reciprocamente esercitata.
Gli individui che in una folla siano dotati di una personalità forte per resistere alla suggestione sono troppo pochi e vengono trascinati dalla corrente. Al massimo potranno tentare una diversione con una suggestione diversa. Una parola ben scelta, un’immagine evocata al momento giusto hanno talvolta distolto le folle dagli atti più sanguinari. Annullamento della personalità cosciente, predominio della personalità inconscia, orientamento determinato dalla suggestione e dal contagio dei sentimenti e delle idee in un unico senso, tendenza a trasformare immediatamente in atti le idee suggerite, tali sono i principali caratteri dell’individuo in una folla.
Egli non è più se stesso, ma un automa incapace di esser guidato dalla propria volontà. Per il solo fatto di appartenere a una folla, l’uomo scende dunque di parecchi gradini la scala della civiltà. Isolato, era forse un individuo colto; nella folla, è un istintivo e dunque un barbaro. Ha la spontaneità, la violenza, la ferocia ed anche gli entusiasmi e gli eroismi degli esseri primitivi…
Se attribuiamo alla parola moralità il significato di rispetto costante di certe convenzioni sociali e di repressione permanente degli impulsi egoistici, è evidente che le folle sono troppo impulsive e troppo mutevoli per essere sensibili ai problemi morali. Ma se nel concetto di moralità intendiamo far rientrare anche il manifestarsi momentaneo di certe qualità, come l’abnegazione, la dedizione, il disinteresse, il sacrificio di sé, il bisogno di giustizia, possiamo dire che le folle al contrario, sono a volte capaci di raggiungere una moralità molto alta.
I rari psicologi che hanno studiato le folle, lo hanno fatto soltanto dal punto di vista criminale, e, notando quanto i delitti collettivi siano frequenti, hanno attribuito alle folle un livello morale molto basso. Senza dubbio. Spesso è così.
Ma perché?
Semplicemente perché gli istinti di ferocia distruttiva sono residui di età primitive assopiti nel fondo di ciascuno di noi. Per l’individuo isolato sarebbe pericoloso il soddisfarli; ma per l’individuo che si trova nel mezzo di una folla irresponsabile, dove l’impunità è assicurata, non ci sono ostacoli alla libertà di seguire quegli istinti.
Dato che attualmente non possiamo dare sfogo agli istinti distruttivi sui nostri simili, ci limitiamo a soddisfarli sugli animali.
La passione per la caccia e la ferocia delle folle derivano da una medesima fonte. La folla che fa lentamente a pezzi una vittima indifesa dà prova di una crudeltà codarda; ma non tanto dissimile, per il filosofo, da quella dei cacciatori che si radunano a dozzine per godere lo spettacolo di un povero cervo dilaniato dai cani. Se la folla è capace di uccidere, di INCENDIARE e di commettere ogni sorta di crimini, è pure capace di atti di sacrificio e di disinteresse molto più elevati di quelli che son di solito compiuti dall’individuo isolato.
E’ soprattutto sull’individuo immerso nella folla che si può agire invocando sentimenti di gloria, di onore, di religione o di patria.
Non fu certo tale impulso che guidò le folle in tante guerre, di cui il più delle volte non intesero la ragione, e nelle quali si lasciarono trucidare come allodole ipnotizzate dallo specchietto del cacciatore.
Talvolta perfino i più incalliti furfanti, per il solo fatto di essere riuniti in folla, fanno propri i principii della più rigorosa moralità. La moralizzazione di un individuo per mezzo della folla non è certo regola costante, ma la si può osservare di frequente e perfino in circostanze molto meno gravi di quelle citate. In teatro la folla esige dal protagonista virtù esaltanti e il pubblico, anche se composto da individui inferiori, si mostra a volte molto rigoroso in fatto morale.
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